LIBERI Rivergaro - giovedì 7 luglio: ore 21:30 entrata libera fino ad esaurimento posti #LiberiIlFilm

 

LIBERI

 

Cenzo è di Bussi, vicino a Pescara, in Abruzzo, un paesino arroccato sulle montagne, era un operaio, trent’anni in fabbrica, primo livello.

Poi hanno chiuso il suo reparto e l’hanno mandato fuori.

E fuori che si fa? Chi sei fuori se non hai più il tuo lavoro?

Vince ha vent’anni, è il figlio di Cenzo, lui invece vuole andare via.

Via, in una grande città, a studiare e a conoscere il mondo.

Anche Elena, la sua ragazza, ha vent’anni ma lei non ha voglia di andare via, no, Elena sta bene dove sta, a Bussi. Lei vuole sposarsi, fare dei figli, avere una casa, un lavoro, restare lì.

Genny invece fa la cameriera a Pescara, anche lei ha vent’anni e vorrebbe vedere il mondo. Solo che non può andare da nessuna parte. Come sale su un treno si sente morire, si sente morire anche se va ad una festa o ad un concerto. Soffre di crisi di panico.

Anita, sua madre, fa la cuoca nello stesso ristorante dove lavora lei, fanno le stagioni, l’estate qui, l’inverno là.

Cenzo, Vince, Genny, Anita, Elena, in un’estate al mare, tra spiagge affollate, locali pieni, clienti da servire, gesti folli e disperati, amori e liti, treni che riesci a prendere e treni che perdi, insomma come a volte è l’estate, anche se forse questa per loro è un’estate un po’ speciale e a tratti complicata, nel corso della quale scopriranno che grande conquista sia l’essere liberi.

Liberi davvero, liberi da noi stessi, liberi dalle nostre paure, liberi dai nostri complessi, dalle nostre sconfitte, dalle convenzioni sociali, da ciò che credevamo e non è più, dalle delusioni, da tutto e da tutti insomma…

 

Genere: Drammatico

 

Regia: Gianluca Maria Tavarelli

 

Attori: Elio Germano, Nicole Grimaudo, Luigi Maria Burruano, Anita Zagaria, Myriam Catania, Rosa Pianeta

 

Durata: 113 min

 

Critica: "Se non sei impegnato a vivere... sei impegnato a morire"... per dirla con le parole del padre. "I will survive" con quelle del figlio. Un padre e un figlio, due facce della stessa medaglia come lo stesso è il nome che portano e la stessa è la volontà di riscatto che si portano dentro. Il padre Cenzo, operaio che si ritrova, a dover affrontare licenziamento, depressione e separazione dalla moglie. Il figlio Vince, studente alle soglie dell'università, che si ritrova a dover affrontare la scelta tra università e lavoro, con i problemi familiari sulle spalle. Due risvolti della stessa drammatica realtà (sempre più attuale), che i due affrontano in maniera opposta: chi, succube degli eventi, si rifugia nella depressione e chi rimboccandosi le mani per aiutare se stesso e gli altri. Un film che parla di una realtà povera, di un entroterra senza sbocchi lavorativi se non quelli dei Lavori Socialmente Utili, la disoccupazione e le ansie depressive, il difficile rapporto genitori/figli, l'amicizia, l'amore, la libertà di fuggire e reagire. Un Elio Germano alle prime armi che già dimostra le sue qualità, una Nicole Grimaudo sempre brava bella e poco utilizzata dal cinema, un Luigi Maria Burruano grande come sempre. TORNA ALLA HOME PAGE