sabato 15 aprile - ore 10,30

al Cinema Le Grazie di Bobbio

Gli Studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio incontrano l’Atleta Paralimpico

Riccardo Cardani 

 

Lions Club Bobbio - Comune Di Bobbio

sabato 15 aprile - ore 10,30  al Cinema Le Grazie di Bobbio  Gli Studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio incontrano l’Atleta Paralimpico  Riccardo Cardani
sabato 15 aprile - ore 10,30 al Cinema Le Grazie Gli Studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio incontrano l’Atleta Paralimpico Riccardo Cardani

RICCARDO CARDANI

snowboard paralimpico

“Sembra sempre impossibile, finchè non viene fatto”. Questa frase riassume l’essenza di Riccardo Cardani, per tutti Riky Freerider, atleta della Nazionale del Para Snowboard.

Nato e cresciuto nella provincia di Milano, le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali in casa nel 2026 saranno un’occasione imperdibile per il Freerider, che vuole porsi come testimonial di un movimento ancora troppo poco considerato dai media e che merita molta più visibilità, in virtù dei grandi valori, dello spettacolo e dell’adrenalina che porta.

sabato 15 aprile - ore 10,30 al Cinema Le Grazie Gli Studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio incontrano l’Atleta Paralimpico Riccardo Cardani

A 17 anni Riccardo, in arte Riky Freerider, perde l’uso del braccio destro dopo un incidente stradale in moto. Si dedica così alla sua passione, lo sport, diventando un atleta della Nazionale italiana del Para Snowboard, con l’obiettivo di dimostrare a Milano Cortina 2026 di essere il numero uno al mondo.

È un ragazzo dalle mille passioni che ama registrare creando contenuti con il suo drone e le sue videocamere: motocross, arrampicata, skateboard, surf, suona ogni tipo di strumento e parte spesso in avventure solitarie in giro per il mondo.

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  • Specialità: Snowboard Cross, Banked Slalom
  • Classe sportiva: Upper limb

 

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Campione di nuoto paralimpico, appassionato di snowboard, grazie all’amica Giulia Ghiretti (argento a Tokyo 2020 nei 100 m rana SB4, n.d.r.), Riccardo Cardani si avvicina alla squadra nazionale e quest’anno raggiunge il suo obiettivo con la qualifica per i Giochi di Pechino. Non ha mai abbandonato lo sport, nemmeno dopo l’incidente in moto che, all’età di 17 anni, gli ha paralizzato il braccio destro: “È un tassello fondamentale della mia vita”. Ma Riccardo Cardani ha tanti interessi, non solo in ambito sportivo: “Avrei studiato cinema perché è una delle mie più grandi passioni. Magari questo sogno in futuro potrà avverarsi”. Il suo modello come uomo e come sportivo è Michael Jordan “perché ha dimostrato di essere un professionista sia dentro che fuori dal campo”. La sua giornata tipo inizia la mattina presto con un piatto di uova strapazzate prima di fare un giro con il cane. Tra le sue passioni anche il motocross e le grigliate con gli amici. Suona la batteria a tutto gas. Se gli regalassero un biglietto per un viaggio andrebbe alle Isole Svalbard ascoltando la canzone dei Metallica Nothing Else Matters. “Se penso a Milano-Cortina 2026 – dice Riccardo – penso a un sogno che si avvera”.

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Giochi Paralimpici

2022 Pechino (CHN), quarti di finale Snowboard cross, 10° Banked slalom

Campionati Mondiali

2022 Lillehammer (NOR), 6° Banked slalom, 6° Snowboard cross (miglio risultato)

Coppa del Mondo

2022 Landgraaf (NED), 4° Banked Slalom: 2022 Big White (CAN) 3° Snowboard cross; 2022 Klõvsjo (SWE), 3° Snowboard cross; 2021 Pyha (FIN), 3° Snowboard cross; 2021 Colere (ITA), 3° Snowboard cross; 2021 Hochfuegen (AUT), 2° Snowboard cross

sabato 15 aprile - ore 10,30 al Cinema Le Grazie Gli Studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio incontrano l’Atleta Paralimpico Riccardo Cardani

«A luglio 2009, quando non ero ancora maggiorenne: cado in moto per raggiungere il lavoro da elettricista scelto dopo aver lasciato la scuola. Un incidente che mi ha cambiato la vita».

All’ospedale non lo operano subito. Le fratture preoccupano: una scapola è spappolata e qualche vertebra compromessa. E per una legge del contrappasso, lui fedele al moto perpetuo e amante degli sport estremi, resta sei mesi ricoverato in preda a mali atroci, immaginando come sarà il futuro senza poter muovere più il braccio destro. Paralizzato, non amputato, ma poco cambia per chi suona la batteria e sgasa sulle piste di motocross. «Momenti di grande fragilità, eppure covavo già un desiderio di rivalsa, innanzitutto la voglia di tornare all’attività fisica — ricorda Cardani —. Avevo però un nuovo corpo, orfano dell’equilibrio, un corpo che dopo le prime corsette mi costringeva a stop di una settimana per i dolori. La felicità l'ho ritrovata nuotando».

 

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La piscina diventa il suo trampolino di rilancio, la risposta alla fame di competizione e adrenalina: «Non conoscevo il mondo paralimpico, poi a 24 anni ho avuto occasione di allenarmi con la Nazionale di nuoto, c’erano ragazzi senza braccia e gambe. Uno stimolo, esempi. Ho lasciato il posto da impiegato per le vasche, una scommessa, ma nel 2018 ho vinto i campionati italiani con la Phola Varese». Sfuma invece la convocazione in Nazionale a causa dei tempi, almeno finché l’acqua non diventa ghiaccio.

Porte girevoli: un giorno una nuotatrice gli presenta un atleta azzurro del Para snowboard, passione dell’infanzia, l’unica per cui «tradire» la piscina. Una stretta di mano ed è subito montagna, i primi test, la velocità, il surf sulla neve contro il parere di tutti, genitori compresi. «Anche da piccolo preferivo la tavola agli sci». I risultati gli stanno dando ragione e non solo per la partecipazione, lo scorso marzo, alle Paralimpiadi di Pechino concluse però senza medaglia, ma anche per il recente terzo posto nella tappa canadese in Coppa del Mondo. 

«Il mio grande obiettivo sono i Giochi di Milano-Cortina, nel 2026, punto alla medaglia d’oro e so che sarò tra i favoriti. Lavoro molto in palestra, più si pesa e più si va veloce, ho già preso quattro chili di muscoli. E con il tempo e la fisioterapia è migliorato anche il braccio: ora riesco a sollevarlo».

La barba e i tatuaggi, ne ha uno anche in testa. «Un elmo vichingo. Mi aiuta a sentirmi più forte. E quando nuotavo ho voluto sulla schiena Poseidone, il dio del mare che combatte con Idra, il mostro a tre teste che può essere l’allegoria dei miei ostacoli». Schietto e determinato, Riccardo Cardani vorrebbe una cronaca meno pietosa degli sport paralimpici. «A volte sembra che per noi conti solo partecipare, che abbiamo già vinto, invece siamo atleti molto competitivi, cattivi anche, guardate come ce le diamo nelle gare di boardercross». Giù dalla montagna, tra gli amici, c’è l’ironia. Per il relax, la musica: «Suono la chitarra e il pianoforte con una mano». Per il canto c’è ancora tempo ma l’inno di Mameli ammette anche stonature.