GLORIA! Prima Nazionale venerdì 12: ore 21:00 sabato 13: ore 18:30 – 21:00 domenica 14: ore 18:30 sabato 20, domenica 21: ore 16:30 #GloriaIlFilm

GLORIA!

 

 Gloria! il film diretto da Margherita Vicario, è ambientato a Venezia alla fine del Settecento.

Siamo in un collegio femminile e Teresa è una ragazza che ha un grande talento visionario. Insieme a un gruppo di musiciste, crea una musica che scavalca i secoli. Ribelle, leggera e moderna, la musica di questo straordinario gruppo è pop!

Gloria! segna l’esordio alla regia dell’attrice e cantautrice Margherita Vicario, la quale ha firmato la sceneggiatura insieme ad Anita Rivaroli, come ha anche lavorato alla colonna sonora insieme a Davide Pavanello. La storia del film nasce dall’esigenza della neoregista di raccontare un tema ben preciso: la vita delle donne musiciste vissute a cavallo tra il Cinquecento e il Settecento negli orfanotrofi in Italia (è risaputo per esempio che Antonio Vivaldi avesse molte collaboratrici di questo tipo). Le riprese del film hanno avuto luogo in diversi luoghi tra il Friuli-Venezia Giulia e il Canton Ticino. Teresa, la protagonista, è interpretata da Galatea Bellugi, giovane attrice francese. Il resto del cast include Veronica Lucchesi, ossia la cantante del duo musicale La Rappresentante di Lista, che si è calata nei panni di Bettina. I ruoli maschili principali sono interpretati da noti comici nostrani: Paolo Rossi è Perlina, Natalino Balasso è il governatore, mentre il cantante Elio è Romeo. L’opera è stata presentata al Festival di Berlino 2024, in concorso per l’Orso d’oro e la migliore opera prima.

 

Genere: Storico

 

Regia: Margherita Vicario

 

Attori: Galatea Bellugi, Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi, Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Paolo Rossi, Elio, Natalino Balasso, Anita Kravos, Vincenzo Crea, Jasmin Mattei, Gioele Pagura

 

Durata: 106 Min.

 

Critica: All'alba del 1800, l'istituto religioso Sant’Ignazio deve prepararsi a un evento storico: dal conclave veneziano emerge il nuovo Papa Pio VII, che per l'occasione visiterà tutte le chiese del Veneto e a Sant’Ignazio presenzierà a un concerto organizzato per lui. A capo del coro composto da ragazze orfane cresciute nell'istituto c'è Perlina, il quale però è in crisi d'ispirazione e scarica la frustrazione sulle povere musiciste, oltre che sulla cameriera Teresa, una ragazza che non parla ma possiede un grande talento musicale. Con il concerto che si avvicina a grandi passi, saranno le giovani a prendere in mano il destino dell'istituto per proporre una musica decisamente poco classica.

È un fulmine a ciel sereno questo esordio di Margherita Vicario, giovane attrice e cantante oltre che figlia d'arte.

Cinema e musica fanno evidentemente parte del suo DNA, ma lascia comunque stupiti il livello del suo primo film, un travolgente "feel-good movie" dalla carica sovversiva che remixa il basso e l'alto, e il classico e il contemporaneo.

Dietro i codici di un racconto consapevolmente popolare, che strizza l'occhio a un pubblico ampio, c'è l'intento di gettare luce su intere generazioni di donne che in quell'epoca venivano educate come musiciste di alto livello ma senza possibilità di affermarsi o di trovare un'espressione artistica propria. Talenti sacrificati al patriarcato e ai rigidi ranghi dell'organizzazione cattolica, e che la regista omaggia inventando un gruppo di ribelli che uniscono i loro strumenti per creare delle melodie "pop" in grado di scardinare le catene.

Fin dalla prima sequenza, in cui la protagonista Teresa immagina una sinfonia ritmata fatta dei gesti quotidiani tra le pulizie in cortile, è evidente il brio scanzonato e ammiccante che anima il film, sempre sul punto di esplodere in un canto liberatorio e completamente anacronistico. Ma per cavalcare questa tensione ci vuole del coraggio autentico, lo stesso che serve alle cinque protagoniste per aprirsi l'una alle altre, in una serie di nottate al lume di candela attorno al prototipo di un nuovo, bellissimo pianoforte.

Film fresco che cavalca l'onda di tempi che cambiano, come quella Rivoluzione francese di cui si mormora a mensa e che pare porterà finalmente un po' di liberté per tutte. Da questo punto di vista è apprezzabile il modo in cui si consuma la tanto attesa visita del papa, la cui autorità finisce per essere messa alla berlina pure lei. D'altra parte non può essere un caso, quando tutte le parti maschili principali sono affidate a comici d'altri tempi come Elio, Natalino Balasso e Paolo Rossi (quest'ultimo una scelta non banale in un ruolo corposo che ne beneficia molto).

L'italo-francese Galatea Bellugi (in rampa di lancio dopo La Passion de Dodin Bouffant e l'ottimo Chien de la casse) guida poi il gruppo delle protagoniste con luminosa determinazione, facendosi tutt'uno con la musica (con pezzi di Vicario stessa) e con il vivace sound design che coinvolge lo spettatore in un inno al potere collettivo della musica popolare.   TORNA ALLA HOME PAGE