NON SARÒ MAI VEGANO  lunedì 14, martedì 15: ore 21:00 #nonsaròmaivegano

 

NON SARÒ

MAI VEGANO 

 

Il regista Thomas Pickering non ha mai mangiato carne. Nato negli anni ’80 e cresciuto vegetariano, è poi passato a una dieta vegana. Tom ha sempre creduto di fare la cosa giusta per gli animali, per la sua salute e, più recentemente, per il pianeta.

Nonostante ciò, non passa giorno senza che qualcuno gli dica “I could never go vegan”, “Non sarò mai vegano”

Da “dove prendi le proteine” e “la soia sta distruggendo le foreste pluviali” a “il cibo vegano è costoso” e “il cambiamento climatico non esiste”, le ha sentite tutte.

Tom decide di intraprendere un viaggio per indagare le tante ragioni che ha sentito nel corso degli anni, per capire se siano fondate o se la sua educazione sia stata una grande truffa a base vegetale.

Nel suo percorso, Tom incontra diversi atleti di alto livello, assistendo a record mondiali, successi in campionati e un ottantaquattrenne che partecipa alla sua sesta ultramaratona. Parla con medici, scienziati ambientali, psicologi e chef. Segue giornalisti investigativi e attivisti mentre si infiltrano in allevamenti intensivi, dove scopre che il voto A assegnato al Regno Unito per le sue pratiche agricole non è ciò che sembra.

Alla fine di tutto, Tom cerca di mettere insieme questo complesso puzzle, trovando un legame chiaro tra il modo in cui trattiamo gli animali, l’effetto che questo ha sul nostro pianeta e sulla nostra salute.

In collaborazione con VEGANOK

Patrocinato da “Assovegan – Associazione Vegani Italiani Onlus”

 

Regia: Thomas Pickering

 

Con: Melanie Joy, Thomas Pickering

 

Genere: Documentario

 

Durata: 97 min.

 

Critica: Un'interessante riflessione sul nostro rapporto con il cibo, per stimolare un pensiero più consapevole.

Thomas Pickering non ha mai mangiato carne, essendo cresciuto negli anni Ottanta in una famiglia vegetariana per poi abbracciare una dieta vegana. Nella vita si è sempre sentito dire da altre persone che non potrebbero mai diventare vegane. Decide così di girare un documentario per esaminare le varie argomentazioni contrapposte di volta in volta al veganismo. Ne viene fuori un'indagine personale e approfondita, ricca di spunti e testimonianze, condotta con approccio serio ma anche leggero, che riflette sul nostro rapporto con il cibo e sulla nostra cultura alimentare e la sua possibile evoluzione futura.

Il docufilm affronta il tema su vari livelli: nutrizionale, ecologico, economico, culturale, etico, gustativo. E ci invita ad allargare lo sguardo.

Nel corso degli ultimi decenni, il numero di vegani è in continua crescita, così come la presenza del tema nel dibattito pubblico. L'inglese Thomas Pickering, nato e cresciuto nello Yorkshire, si mette in scena in prima persona nel suo documentario Non sarò mai vegano (I Could Never Go Vegan) con l'intento di smontare molti preconcetti attorno al veganismo, partendo dalle affermazioni o domande - magari basate su informazioni incomplete o errate - che si è spesso sentito rivolgere.

L'analisi si articola in maniera chiara su diversi piani. Innanzitutto, la questione nutrizionale. L'idea che una dieta vegana determini necessariamente delle carenze nutritive viene confutata, portando anche l'esempio di personalità straordinarie dello sport, come Lewis Hamilton e Novak Djokovic, o altre meno famose e intervistate direttamente dal regista. Il discorso legato alla salute poi si estende, esplorando su base scientifica i benefici derivanti da un minor consumo di carne e relativi alla prevenzione di tumori e malattie cardiovascolari. Dall'individuo si passa dunque in maniera consequenziale alla collettività, evidenziando come un sistema meno sbilanciato sul consumo animale potrebbe generare effetti positivi a catena per la società e per l'ambiente.

Esiste poi un aspetto culturale, filosofico, nel modo in cui il consumo di carne è stato interiorizzato nella civiltà, e nel nostro rapporto contradditorio col mondo animale, nei doppi standard etici tali per cui mangiamo solo pochissime specie animali e non ne mangeremmo mai altre (e questa ristretta selezione può variare da una regione del mondo all'altra). Infine, non viene trascurato il gusto, elemento imprescindibile per la diffusione del cambiamento. E infatti Pickering ci tiene a mostrare come, oggi più di ieri, sia possibile soddisfare il palato con la cucina vegana, e senza spendere troppo.

Pensare che dopo la visione di un documentario - anche a fronte di scene crude come quelle degli allevamenti intensivi - si possano o debbano modificare all'improvviso e radicalmente le proprie abitudini alimentari sarebbe quantomeno pretenzioso, forse pure scorretto. L'importante, come sempre, è allargare il proprio sguardo, comprendere una prospettiva diversa, per diventare più consapevoli.     

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