PINO  lunedì 28, martedì 29, mercoledì 30: ore 21:00 #PinoDaniele #Pinoilfilm

PINO

 

Pino Daniele è stato tante cose. Un cantautore, una rockstar, un’icona pop, ma anche un compagno di banco, un amico sincero, un marito, un padre, un napoletano certo, ma innamorato della Toscana, di Roma e di Milano. Un concentrato di italianità che però fuggiva gli stereotipi e cercava ossigeno nei musicisti di tutto il mondo. Questo documentario è il tentativo di raccontare tutto questo, partendo dalla sua musica, dalle sue canzoni, dai suoi esperimenti, fino ad arrivare a un inedito nascosto. Il film è un’immersione verticale nella vita di Pino, testimoniata in audio dalle voci di chi lo ha amato, ci ha lavorato, suonato, girato il mondo in tour, anche litigato e poi fatto pace. L’architrave narrativa è una linea del presente che vede protagonista Federico Vacalebre, giornalista e critico musicale, che si mette alla ricerca di quello che resta di Pino e si rende conto che forse non se n’è mai andato.

Oltre alle interviste e alle voci di chi lo ha accompagnato nella sua vita e nella sua carriera, ci sono i videoclip dei grandi successi di Pino ambientati nella Napoli di oggi, perché i protagonisti dei suoi testi camminano ancora per i vicoli di Napoli, con le loro imperfezioni e le loro ossessioni. E le canzoni di Pino sono ancora in grado di raccontarli, di raccontare la Napoli del presente e di quello che diventerà.

 

Regista: Francesco Lettieri

 

Genere: Documentario, Biografico, Musicale

 

Con: Alessandro Daniele, Bruno Tibaldi, Chick Corea, Ciro Ferrara, Claudio Poggi, Dorina Giangrande, Enrico Rovelli, Enzo Avitabile, Eric Clapton, Ferdinando Salzano, Fiorella Mannoia, Furio Zucco, Gaetano Daniele, Gianluca Podio, Gianni Battelli, Gigi De Rienzo, Gino Giglio, James Senese, Jovanotti, Lello Arena, Loredana Bertè, Pat Metheny, Roberto Giangrande, Rosario Fiorello, Rosario Jermano, Salvatore Battaglia, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, Vasco Rossi

 

Durata: 94 min

 

Critica: Un azzeccato doc su Pino Daniele, dove parla la sua musica e la Napoli underground.

Non è il primo documentario su Pino Daniele e, probabilmente, non sarà l’ultimo. Ma Pino, il nuovo progetto diretto da Francesco Lettieri, riesce a distinguersi da Il tempo resterà e Nero a metà restituendoci qualcosa di unico e inedito. Attraverso materiali rari riportati alla luce con cura, il film offre un ritratto autentico del celebre artista napoletano, riuscendo a raccontare la sua anima e la sua musica con uno sguardo nuovo e quanto più reale possibile.

Lettieri conduce in un viaggio emozionante attraverso i luoghi che hanno segnato la vita di Pino Daniele, a partire dalla casa d’infanzia. Grazie a riprese realizzate dallo stesso artista, ci immergiamo nei suoi ricordi più intimi, conoscendolo nella sua autenticità e osservando dolci e simpatici frammenti di vita familiare che catturano subito il pubblico, rivelando il suo spirito unico.

Nel corso del documentario emergono con forza le sue amicizie, i legami familiari e, soprattutto, il sogno che ha sempre guidato la sua esistenza: la musica. Una carriera vissuta fuori dagli schemi e cliché, con una continua ricerca artistica che il documentario esplora attraverso i suoi esperimenti più audaci. Un viaggio emozionante che, attraverso una narrazione sonora e visiva, celebra l’essenza di Pino Daniele come innovatore musicale, senza mai tradire il suo spirito autentico.

Una delle peculiarità di Pino è infatti l’uso minimalista delle parole. Sebbene siano presenti le testimonianze di alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali con cui Pino Daniele ha collaborato, come Fiorella Mannoia, Jovanotti, Vasco Rossi, Loredana Berté, Rosario Fiorello, ma anche Tullio De Piscopo e Tony Esposito, la narrazione si concentra principalmente sugli audio, in particolare sugli interventi di alcuni colleghi altisonanti come Vasco Rossi, Eric Clapton, Jovanotti e Fiorello.

La musica diventa così il fulcro del documentario, l’elemento che racconta più di ogni altra cosa l’essenza dell’artista. In questo contesto il vero culmine della narrazione è il ritrovamento di un inedito nascosto, quello del celebre concerto del 1981 a Napoli.

Pino può essere considerato quasi una “creazione sulla creazione”, un’opera che, pur ricostruendo molte scene, riesce a mantenere un’armonia, senza mai dare l’impressione che ciò che vediamo non possa corrispondere alla realtà. Questo è possibile grazie al materiale scelto con cura, dagli archivi di una Napoli degli anni ’70 e ’80 ai videoclip realizzati esclusivamente per il documentario. Questi ultimi rappresentano il punto forte del film. I video musicali, estremamente moderni, fanno da sfondo ai brani Cammina Cammina, Chillo è nu buono guaglione e Quando chiove. Le riprese, le scenografie e i costumi utilizzati puntano a mettere in evidenza la contemporaneità di Pino Daniele. Non ci si limita dunque a raccontare una storia, ma a realizzare un vero e proprio film musicale che riporta in vita quella Napoli e quella modernità che l’artista ha cantato e suonato per anni. Un modo per ricordarci che Pino Daniele non se n’è mai andato davvero. TORNA ALLA HOME PAGE