WARFARE - TEMPO DI GUERRA Prima Nazionale giovedì 21, sabato 23, lunedì 25, mercoledì 27: ore 21:00 domenica 24, sabato 30: ore 18:30 #WarfareTempoDiGuerra

 

WARFARE 

TEMPO DI GUERRA 

 

Tratto da una storia vera, Warfare – Tempo di guerra è un’immersione nella sconvolgente realtà dei conflitti moderni. Scritto e diretto da da Alex Garland (Civil War, Ex Machina) con Ray Mendoza (consulente militare per Civil War, Lone Survivor, Jurassic World), questo film di azione pura è stato realizzato sulla base dei ricordi, delle testimonianze e delle esperienze vissute sul campo da un gruppo di uomini dei corpi speciali della marina americana, i Navy SEAL – tra cui lo stesso Mendoza – che hanno partecipato a una missione ad alto rischio a Ramadi, in Iraq, nel 2006. Non solo un film di guerra, ma un film nella guerra: immersivo, viscerale, coinvolgente, una rivisitazione intensa e innovativa del genere, che non fa sconti allo spettatore regalandogli un’esperienza cinematografica totale, con un cast che riunisce alcuni fra i più interessanti giovani talenti di Hollywood, tra cui Joseph Quinn (Stranger Things), Kit Connor (Heartstopper), Will Poulter (The Revenant) e Michael Gandolfini (I molti santi del New Jersey).

 

Genere: Guerra

 

Regia: Alex Garland

 

Attori: Kit Connor, Charles Melton, Joseph Quinn, Cosmo Jarvis, Will Poulter, Michael Gandolfini, Taylor John Smith, Henrique Zaga, D'Pharaoh Woon-A-Tai, Finn Bennett, Adain Bradley

 

Durata: 95 min

 

Critica: Il merito principale di Warfare sta nella sua impeccabile precisione registica e accuratezza visiva. Garland e Mendoza non edulcorano la guerra o la trasfigurano: la mostrano così com’è, con la sua brutalità e con il suo terribile costo umano. Il film non prende una posizione politica esplicita, ma lascia allo spettatore la responsabilità di confrontarsi con ciò che ha visto. E ciò che si vede è sufficiente.

In conclusione, Warfare è un pugno allo stomaco, un film totalmente disturbante e devastante che rimarrà impresso a lungo nella memoria. Un film che è vissuto e che viene vissuto, purtroppo, tutt’oggi.

La pericolosa missione a Ramadi in un film-reportage che ci porta dentro il campo di battaglia.

Le loro strade si erano già incrociate in Civil War. Ray Mendoza, che ha prestato servizio per più di 16 anni come Navy Seal e istruttore, aveva collaborato nel precedente film di Alex Garland come consulente militare per le sequenze delle sparatorie. Warfare - Tempo di guerra, produzione A24, lo hanno scritto e diretto insieme e si basa sui ricordi e le esperienze sul campo di ciascun membro delle forze speciali della marina statunitense, tra cui lo stesso Mendoza, che hanno partecipato a una pericolosa missione a Ramadi, in Iraq, nel 2006.

Come nel film precedente, la componente sonora diventa fondamentale. Garland non si confronta infatti con le forme del cinema bellico. Entra invece dentro la guerra, potenziando i rumori dei proiettili, le esplosioni, le grida disperate, offrendo una nuova versione fisica del war-movie dopo quella potentissima di Kathryn Bigelow in The Hurt Locker ma presente anche nelle gande sequenza dello sbarco in Normandia in Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg.

Un gruppo di Navy Seals si appropria di un'abitazione privata di una famiglia irachena per monitorare le attività sul territorio ma l'operazione prende una piega tragica dal momento in cui vengono scoperti dai militanti di Al Quaeda.

Non c'è più distanza tra la realtà e il cinema proprio per mostrare dal vivo, come se ci si trovasse lì in quel momento, il caos e il disorientamento della guerra. Il film mostra esattamente quello che è accaduto; si svolge infatti in tempo reale e vengono utilizzate riprese prolungate proprio per far avvertire lo stato persistente di alta tensione. Inoltre, il set è stato meticolosamente ricostruito. L'obiettivo era chiaro: non abbellire né drammatizzare gli eventi, proprio per cercare di rendere il reportage il più fedele possibile. Anche per questo Warfare è stato girato in ordine cronologico. In più, come aggiunge il regista: "non c'è una dissolvenza, un taglio o una musica che tiri su il morale". Per non perdere nessun dettaglio di quella drammatica operazione, il metodo è stato chiaro già in fase di sceneggiatura: Garland trascriveva mentre Mendoza raccontava, minuto per minuto, la storia dell'operazione di Ramadi.

C'è voluta poi una distanza, anche emotiva, per rielaborare e ricostruire quell'episodio: "Eravamo giovani quando abbiamo combattuto a Ramadi - ha sottolineato lo stesso Mendoza - e non avevamo gli strumenti o il dialogo per parlare di queste cose fino a quasi vent'anni dopo". E ha aggiunto: "Ricordo come era la casa, la strada, l'odore e chi era presente. Altri probabilmente ricordano altre cose, da prospettive diverse. Volevamo creare un'istantanea vivente per Elliot in modo che potesse viverla in prima persona". Mendoza sta parlando di Elliot Miller, il cecchino rimasto invalido a cui il film è dedicato e che in Warfare è interpretato da Cosmo Jarvis che era già stato diretto da Garland nella breve apparizione nei panni di un soldato in Annientamento.

Tutto il cast ha meno di 40 anni. Il più anziano è proprio Jarvis che ne ha 35 mentre il più giovane è Kit Connor che ne ha 21. Tra gli altri protagonisti ci sono anche Will Poulter, Joseph Quinn, Michael Gandolfini, Taylor John Smith, Finn Bennett, Noah Centineo, Charles Melton e D'Pharaoh Woon-A-Ta, quest'ultimo proprio nel ruolo di Ray Mendoza. Si tratta di una scelta ben precisa perché di solito è a quell'età che si combatte la guerra.

Alex Garland, al quinto lungometraggio come regista affronta ancora più direttamente il cinema di guerra dopo Civil War, mantenendo al tempo stesso quella tensione thriller sempre al centro di tutti i suoi film. La scrittura stavolta diventa ancora più trasparente. Tra la missione a Ramadi e la ricostruzione cinematografica non c'è più nessuna distanza. TORNA ALLA HOME PAGE